VITA

1967/84 / gli inizi e l’esordio
Venanzio Manciocchi nasce a Ser- moneta (LT) il 19 maggio 1947 da Mario e Ida Giovannoli. La sua famiglia, originaria dell’antico borgo laziale, è di estrazione profondamen- te cattolica; un prozio è stato arciprete della chiesa di San Michele Arcangelo di Sermoneta ed uno zio monsignore e cappellano militare.
Nei primi anni sessanta entra in seminario; è durante questa esperienza che intuisce di avere una predisposizione per la pittura e le arti in genere. Uscito dal seminario, non riuscendo ad iscriversi alla scuola d’arte,frequenta l’istituto tecnico industriale, diplo- mandosi perito elettrotecnico. Frequenta comunque dei corsi di pittura sotto la direzione del prof.Giovanni Di Lucia.
La sua prima partecipazione ad una mostra avviene il 18 dicembre 1968, in occasione del Natale di Latina, ma- nifestazione in cui viene organizzata una rassegna a cui partecipano i pitto- ri pontini più affermati.
A segnalarlo è lo stesso prof. Di lucia. L’opportunità fu motivo di forte sti-molo a proseguire nel campo delle arti visive. Frattanto frequenta le Gallerie di Roma rimanendo affascinato dai quadri di Morandi, Sironi, Carrà. Si sente attratto dal naturalismo astratto di Ennio Morlotti e dai paesaggi ma- terici di Virgilio Guzzi. Lo stesso Guz- zi in occasione di un premio di pittura, in cui era president, lo segnala e lo premia.
Negli anni ’70, dopo le prime esperienze in collettive e concorsi di pittura, tenne alcune personali: presso la Biblioteca Comunale di Latina,la Proloco di Sabaudia e San Felice Circeo e in particolare presso la Galleria del Corso di Latina nel 1979, mostra presentata da Franco Miele, critico d’arte e artista legato a Carmine Sciaudone, titolare della Galleria. In questa occasione il critico definisce i termini della sua ricerca artistica come improntata ad una “essenzialità figurativa".
In seguito vi furono ulteriori e significativi riconoscimenti, con premi e opportunità espositive anche all’estero.
Per ragioni di carattere professionale, essendo impiegato presso una nota industria farmaceutica di Sermoneta, all’iniziale dinamismo fece seguito un periodo di stasi. Fu per lungo tempo assente da mostre e premi. Ma la sua ricerca artistica non si interruppe. Ne si interruppe la frequentazione di musei in Italia e all’estero. Ciò contribuì all’acquisizione di una forma più libera e affrancata dai tradizionali schemi figurativi.
Visita in particolare musei di Parigi, le mostre di De Stael al Centro Pompidou, e quella di Congdon, a Ferrara e Milano, dove trova delle affinità con l’artista americano: nell’uso del colore, della spatola, nella organizzazione dello spazio.

1988/1994 / il ritorno
Dopo l’assenza pubblica in cui riflette sugli esiti della prima stagione creativa, Manciocchi nel 1988 partecipa su invito ad alcune importanti collettive, tra cui una mostra promossa dalla galleria Romberg di Cisterna, in cui riprende il filo di un discorso interrot to, proseguendolo attraverso lo studio di un esasperato segno pittorico che diventando struttura raggiunge nell’espressione materica la sua forma finale.
Nel 1991 organizza una personale a Latina, presso la Galleria A. Manuzio, con testi di Antonella Soldaini e Giuseppe Filippetti. Le opere presentate sono del periodo dal 1988 al 1991; i temi (quasi tutti centrati sulla pianura pontina) sono rappresentati con uno stile dalle linee essenziali, evitando il salto totale nell’astrattismo.

1995/2000 / verso l'astrazione sociale
Dal 1995 al 2000 fa parte del Centro d’Arte e Cultura di Sermoneta e con Fernado Falconi organizza e partecipa a quattro edizioni di “EVENTI”, rassegna internazionale d’arte contemporanea promossa nel prestigioso borgo medioevale.
Tra il 1997 e il 1998 organizza tre personali, curate dallo storico dell’arte Marco Nocca di Velletri: a Valmontone (RM), nella galleria il Narvalo e presso la galleria la Colomba arte di Latina, gestita da Teresa Gatti, dove è evidente il tentativo di fare i conti con l’informale tenendo fermi però alcuni punti irrinunciabili di riferimento al paesaggio. Nel 2000 organizza presso l’Abazia di Valvisciolo-Sermoneta la prima Rassegna d’arte sacra, Hortus Conclusus, curata da Vincenzo Scozzarella.

2001/2010 / gli anni della maturità
Nel 2002, con il pittore Ezio Colosimo, fonda l’Associazione Culturale FOGLIANOARTE, promuovendo organizzando importanti mostre e rassegne d’arte contemporanea. Nel 2003, organizza a Latina, la mostra storica Littoria poi Latina, in cui egli stesso espone. Nel 2004, con Foglianoarte promuove la prima rassegna estiva a Villa Fogliano: Ecosistemi d’arte - Installazioni, curata dalla critica d’arte Caterina Nobiloni. Nel 2005, con Ezio Colosimo, in collaborazione con il Gruppo “Private Banking” della San Paolo Invest, organizza una serie di mostre in varie sedi dal titolo "Percorsi Arte e finanza”. Sempre nel 2005 l’associazione il Peperoncino di Calcata di Giuseppe Salerno gli organizza una personale nel borgo medioevale. A Partire dal 2005 collabora con la galleria "Il Grifone" di Lecce, che gli organizza due personali e lo inserisce in diverse collettive in terra di Puglia. In particolare promuove una sua personale dedicata ai colori e ai paesaggi del Salento.

2006/2010 di promozione culturale
Nel 2006 e 2007 organizza con il Comune di S. Felice Circeo due rassegne d’arte: Verso l’isola di Circe, presso la Torre dei Templari. In quell’occasione conosce il critico d’arte prof. Giorgio Agnisola, con cui stabilisce un rapporto di collaborazione. Il critico coglie la dimensione intimamente spirituale dell’arte del maestro pontino, esplicitata nelle opere, e in particolare in quelle di carattere sacro, mai esposte, ma presente in realtà in tutti i suoi dipinti.
Agnisola diventa il curatore e il direttore artistico di tutte le manifestazioni curate dall’associazione Foglianoarte dal 2008 al 2013 nel Parco di Villa Fogliano. Avranno titoli significativi: Arte Natural-mente, Aria acqua terra fuoco, in-natura, La natura l’arte il gioco, Migrazioni. A tutte le rassegne Manciocchi partecipa con installazioni in ferro.
Nel 2006, con l’Istituto Comprensivo di Borgo Sabotino (LT), organizza una raccolta d’arte titolata LatinAmareArteContemporanea. Nel 2007, insieme a Ezio Colosimo e Pietro Piccoli, espone nella rassegna retrospettiva Tre artisti per quattro decenni 1967 – 2007 promossa dal Centro Stoà di Latina.
Nel 2007 La galleria Andrè di Roma in via Giulia lo inserisce in un ciclo di mostre intitolate “Scopriteli da soli; Artisti del terzo millennio”. Con tale manifestazione si inserisce in un contesto internazionale. Tra il 2007 e il 2008 tiene tre mostre in Campania, a Napoli (presso il Centro Movimento Aperto), ad Angri (presso la galleria Pangea Arte), a Capua (presso lo spazio Ex Libris Nel 2009 il critico Roberto Maria Siena lo presenta nell’ambito di una personale presso la Galleria Incontro D’arte di Roma.

2010/2015 l’ultimo periodo e lo sperimentalismo
L’ultimo periodo e caratterizzato dal- la sperimentazione di nuove tecniche e materiali, come il ferro, l’alluminio e il collage. Nel 2010 promuove con il Comune di Sabaudia la rassegna “Emilio Greco, La dimensione psicologica e spirituale”, curata da Giorgio Agnisola, nell’ambito della quale espone alcune opere, nella sezione dedicata alla poesia del maestro catanese. Nel mese di aprile organizza una personale con la galleria Scrimin di Bassano del Grappa, con la presentazione di Bruna Scrimin.
Nello stesso anno in Sicilia, presso la Casa della Divina Bellezza a Forza d’Agrò (ME), partecipa alla mostra “Transiti nell’invisibile”, promossa da Alfredo la Malfa e curata da Giorgio Agnisola. Sempre nel 2010, nel Novembre, la Galleria Incontro D’arte di Roma organizza la mostra “Nel Cerchio del Sacro”, promossa e curata da Roberto Maria Siena e Giorgio Agnisola, con la presentazione di mons. Gianfranco Greco, capo Nel 2011 Manciocchi raccoglie tutta la sua produzione di arte sacra in una significativa mostra, curata da Giorgio Agnisola presso l’Abbazia di Valvisciolo (Sermoneta), replicata, nello stesso anno, nella chiesa di Santa Dorotea in Trastevere a Roma. Nel 2013 tiene due mostre: “Keeping in touch” presso Artromnetwork di Roma e “Racconti in metallo” presso lo Studio Arte Fuori Centro, ancora a Roma, in cui presenta opere a parete in alluminio. Nel 2013 la Pontificia Facoltà Teologica di Napoli gli dedica un incontro centrato sulle sue opere d’arte religiosa. Nel 2014 viene nominato tutor artistico nel laboratorio di Architettura sacra della stessa facoltà. Nel 2015 presenta “Paesaggi d’anima” presso l’Arte/Studio Gallery di Benevento.
Nel 2016 pubblica un'ampia monografia per i suoi 50 anni di pittura (Lo Specchio Interiore, a cura di Giorgio Agnisola), che presenta con una retrosperttiva presso la Chiesa di San Michele Arcangelo di Sermoneta. Nella pubblicazione una specifica sezione è dedicata all'arte sacra.
È del 2019 una nuova personale presso l'Abbazia di Valvisciolo "L'abisso e la luce", curata da Giorgio Agnisola e Vincenz Scozzarella, direttore del museo dell'Abbazia.